Scopri cosa c’è davvero dentro i prodotti che usi.
Analizziamo alimenti, cosmetici e integratori per aiutarti a capire se fanno bene o fanno male.Tutto spiegato in modo semplice, senza fuffa.
I cibi ultra-processati sono ovunque: snack confezionati, merendine, piatti pronti, cereali da colazione, bevande zuccherate. Nonostante la loro praticità, numerosi studi scientifici li collegano a obesità, diabete, malattie cardiovascolari e perfino tumori. Ma cosa si intende per “ultra-processato”? E quali sono davvero i prodotti che andrebbero evitati o fortemente limitati?
In questa guida analizziamo gli alimenti industriali più diffusi e controversi, spiegando perché sono considerati potenzialmente dannosi e come possiamo limitarli nella dieta quotidiana.
Secondo la classificazione NOVA, un alimento è considerato ultra-processato quando:
Molti prodotti da colazione e da forno contengono zuccheri aggiunti, oli raffinati, farine ultra-raffinate (come la 00) e additivi che ne migliorano gusto e conservazione, ma ne riducono la qualità nutrizionale.
Alimenti da considerare:
Snack come patatine, grissini industriali, cracker aromatizzati e pop corn da microonde sono spesso ricchi di grassi trans, sale e aromi artificiali. Sono alimenti poveri di nutrienti ma formulati per essere irresistibili.
Esempi problematici:
Questi alimenti nascono per comodità ma contengono spesso alti livelli di sodio, conservanti e ingredienti ultra-lavorati. Il problema principale è l’associazione con diete monotone, troppo ricche di sale e grassi saturi.
Esempi da limitare:
Le bevande confezionate sono tra le principali fonti di zuccheri aggiunti nella dieta moderna. Anche le versioni “zero zuccheri” contengono edulcoranti artificiali che possono alterare il microbiota intestinale e generare dipendenza da sapori dolci.
Tra le più consumate:
I dolci industriali sono spesso composti da un mix di zuccheri, grassi saturi, emulsionanti e conservanti. Sebbene siano comodi, possono avere un forte impatto sulla glicemia e favorire l’aumento di peso.
Alcuni esempi comuni:
Numerosi studi pubblicati su riviste scientifiche come The BMJ e The Lancet indicano che un consumo regolare di cibi ultra-processati è associato a:
AlimentoPerché evitarloMerendine farciteZuccheri + conservantiPatatine in bustaGrassi trans + sodioTè freddo in bottigliaZuccheri aggiuntiZuppe disidratateAlto contenuto di saleCereali zuccheratiZuccheri + aromi artificialiBibite zero zuccheriEdulcoranti artificialiPane industrialeFarine raffinate + additiviPiatti pronti surgelatiGrassi saturi + conservanti
Aumenti il rischio di disturbi metabolici, infiammazioni e squilibri intestinali. L’effetto è cumulativo: più spesso li mangi, maggiore sarà il danno a lungo termine.
Non necessariamente. Ma vanno fortemente limitati. Idealmente, dovrebbero rappresentare meno del 10% dell’apporto calorico giornaliero.
Controlla l’etichetta: più lunga è la lista degli ingredienti e più termini industriali contiene (sciroppo di glucosio, E***, aromi, ecc.), più probabilmente si tratta di un UPF.
I cibi ultra-processati sono comodi, economici e diffusi. Ma quando diventano la base dell’alimentazione quotidiana, possono contribuire a gravi problemi di salute. Conoscere cosa contengono, come identificarli e quali alternative scegliere è il primo passo per una dieta più consapevole.
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