Scopri cosa c’è davvero dentro i prodotti che usi.
Analizziamo alimenti, cosmetici e integratori per aiutarti a capire se fanno bene o fanno male.Tutto spiegato in modo semplice, senza fuffa.
Il glutammato monosodico (MSG) è uno degli ingredienti più controversi dell’industria alimentare. Lo troviamo in snack, dadi da brodo, cibi pronti e piatti da ristorante cinese.
Ma è davvero così pericoloso come si dice?
In questo articolo analizziamo cos’è, dove si trova, cosa dice la ricerca scientifica e quali sono i rischi reali.
Il glutammato monosodico è il sale sodico dell’acido glutammico, un amminoacido naturalmente presente in molti alimenti (es. pomodori, formaggi stagionati, funghi).
Nell’industria alimentare viene utilizzato come esaltatore di sapidità: accentua il gusto “umami”, rendendo i cibi più saporiti e appaganti.
Sulle etichette può apparire come:
Negli anni ‘70, si diffuse il cosiddetto “Sindrome del ristorante cinese”, un insieme di sintomi (mal di testa, nausea, debolezza) che alcune persone riportavano dopo aver mangiato cibi con MSG.
Da lì, nacque il mito: “il glutammato fa male”. Ma è davvero così?
In soggetti sensibili, o con disturbi neurologici, può avere effetti transitori, ma non gravi.
È presente in:
Attenzione anche alle forme nascoste (es. “aroma naturale”, “proteine vegetali idrolizzate”).
App di analisi come Yuka classificano negativamente i prodotti contenenti MSG, specialmente se combinato con:
Il punteggio peggiora se il glutammato è usato in piatti ultra-processati.
Il glutammato non è velenoso, né va demonizzato a priori.
Tuttavia, è spesso presente in cibi ultra-lavorati, già poco salutari di per sé.
Se consumato con moderazione, in una dieta bilanciata, non rappresenta un pericolo per la maggior parte delle persone.