Scopri cosa c’è davvero dentro i prodotti che usi.
Analizziamo alimenti, cosmetici e integratori per aiutarti a capire se fanno bene o fanno male.Tutto spiegato in modo semplice, senza fuffa.
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Contenitori in plastica, bottiglie, pellicole, stoviglie usa e getta: la plastica è ovunque, anche a contatto diretto con il cibo.
E da anni ci si chiede:
“La plastica a contatto con gli alimenti fa male?”
Oppure siamo circondati da un rischio esagerato?
Vediamo cosa dice la scienza sui materiali plastici più comuni, in particolare BPA e ftalati, due sostanze molto discusse.
Dove si trova la plastica a rischio?
La plastica è utilizzata per:
- Bottiglie d'acqua e bibite
- Vaschette per alimenti da banco
- Contenitori per microonde
- Tupperware da casa
- Pellicole trasparenti
- Coperchi, cannucce, posate monouso
Non tutta la plastica è uguale: alcuni materiali sono sicuri, altri potenzialmente dannosi in certe condizioni (es. alte temperature).
Cos'è il BPA?
📌 Il Bisfenolo A (BPA) è un composto chimico usato per produrre plastiche rigide come policarbonato e resine epossidiche (usate anche per rivestire lattine).
💥 È un interferente endocrino: può imitare gli ormoni, in particolare gli estrogeni.
Secondo studi dell’EFSA:
- Può interferire con il sistema riproduttivo e immunitario
- È legato a disturbi ormonali, obesità, problemi di fertilità
- I bambini e i feti sono i soggetti più vulnerabili
🛑 Dal 2011 è vietato nei biberon e prodotti per l’infanzia in Europa.
🛑 Dal 2020, molti paesi hanno limitato o bandito il BPA negli imballaggi alimentari.
E gli ftalati?
📌 Gli ftalati sono composti chimici usati per rendere la plastica più morbida e flessibile (es. pellicole trasparenti, guarnizioni).
Anch’essi sono interferenti endocrini, e:
- Possono migrare negli alimenti, specie grassi (formaggi, oli, salse)
- Sono legati a problemi di fertilità maschile, sviluppo cerebrale e disturbi metabolici
L’EFSA ne ha regolato l’uso in Europa, ma non sono completamente vietati in tutto il mondo.
In quali condizioni la plastica diventa pericolosa?
La plastica può rilasciare sostanze tossiche in certe situazioni:
- Con temperature alte (es. microonde, lavastoviglie, forno)
- Con alimenti acidi o grassi
- Dopo uso ripetuto e graffiatura del contenitore
- Se è di bassa qualità o non certificata per uso alimentare
⚠️ Mai usare contenitori “da take away” per cucinare o riscaldare.
Cosa dicono le app come Yuka?
Yuka non valuta i materiali dei contenitori, ma:
- Penalizza alimenti contenuti in plastica con BPA o ftalati (es. alcune conserve)
- Premia brand che usano vetro, carta, materiali compostabili
Come leggere le sigle sui contenitori?
Sotto ogni contenitore di plastica c’è un simbolo con un numero:
SimboloTipo di plasticaSicurezza1PETOk per uso singolo (bottiglie)2HDPESicura (latte, detergenti)3PVC❌ Può contenere ftalati4LDPEOK, ma non per alte temperature5PP (polipropilene)✅ Sicura anche per microonde6PS (polistirolo)❌ Non usare con alimenti caldi7Altri (es. PC)⚠️ Contiene BPA (evitare)
Preferire i contenitori con simbolo 5 (PP) o vetro/acciaio.
Alternative più sicure
✅ Usa contenitori in:
- Vetro (ideale per conservare e riscaldare)
- Acciaio inox
- Plastica certificata BPA free e PP (n. 5)
- Silicone alimentare di alta qualità
✅ Evita:
- Plastica economica o rigata
- Pellicole sottili in microonde
- Bottiglie riutilizzate più volte
Conclusione
La plastica non fa male in assoluto, ma può diventare un rischio se usata male o se contiene BPA e ftalati.
La chiave è:
- Conoscere i materiali
- Leggere le sigle
- Evitare calore e usura
Sostituire i contenitori critici con alternative più sicure è una scelta semplice, economica e intelligente per la salute quotidiana.
