Scopri cosa c’è davvero dentro i prodotti che usi.
Analizziamo alimenti, cosmetici e integratori per aiutarti a capire se fanno bene o fanno male.Tutto spiegato in modo semplice, senza fuffa.
Le microplastiche sono ormai ovunque: nell’acqua, nel cibo, nell’aria che respiriamo.
Nonostante siano invisibili a occhio nudo, stanno diventando una delle principali preoccupazioni ambientali e sanitarie degli ultimi anni.
Ma cosa sono davvero? E, soprattutto, le microplastiche fanno male alla salute umana?
Vediamolo con dati e fonti scientifiche, senza allarmismi né banalizzazioni.
Il termine “microplastiche” indica frammenti di plastica di dimensioni inferiori ai 5 millimetri.
Si distinguono in due categorie:
📌 Le microplastiche sono state trovate in:
Secondo uno studio pubblicato su Environmental Science & Technology, in media ingeriamo tra 39.000 e 52.000 particelle microplastiche all’anno. E questo numero potrebbe essere sottostimato.
Le dimensioni delle particelle determinano la loro capacità di attraversare le barriere biologiche, come quella intestinale o polmonare.
Ad oggi non c’è ancora un quadro scientifico definitivo, ma ci sono diversi segnali di preoccupazione.
📍 Le microplastiche possono:
📍 Uno studio su Nature (2023) ha trovato microplastiche nella placenta umana
→ possibile interferenza con lo sviluppo fetale? È ancora oggetto di ricerca.
📍 Ricerche recenti hanno rilevato microplastiche anche in:
Yuka non analizza direttamente le microplastiche, ma penalizza:
Inoltre, premia i marchi con formulazioni plastic-free e packaging sostenibile.
✅ Evita acqua in bottiglia → meglio rubinetto con filtrazione
✅ Preferisci cibi freschi, non confezionati
✅ Riduci l’uso di contenitori in plastica, soprattutto per alimenti caldi
✅ Usa abiti in cotone, lava quelli sintetici con filtri
✅ Arieggia spesso gli ambienti chiusi
Anche se l’esposizione non si può annullare, può essere drasticamente ridotta con scelte consapevoli.
Le microplastiche non inquinano solo il corpo, ma anche:
Per questo, la riduzione dell’uso di plastica non è solo una scelta ecologica, ma una forma di prevenzione sanitaria.
Le microplastiche non sono ancora considerate “velenose” ufficialmente, ma l’accumulo costante nel tempo e il loro potenziale infiammatorio e tossico preoccupano seriamente la comunità scientifica.
Evitarle del tutto è impossibile.
Ma ridurre l’esposizione, informarsi e fare scelte più consapevoli può davvero fare la differenza per la salute a lungo termine.